-ohh! libri!li adoro! hai visto che biblioteca? e anche io adoro i fantasy! hissa' se li hanno anche qui! mi piacerebbe leggere qualcosa!- er sulla porta, ma mi fermo di botto. -e se icontriamo Victor? non ho voglia di affrontarlo di nuovo, non adesso che sono stanca e dolorante, piena di tagli e cob i muscoli stanchi e pesanti...-

mi buttai ta le sue braccia, attenta a non toccare il naso. -speriamo di non dover sfuggire da lui, chissa' per chi ci prenderebbe!- fci uno sbuffo.
iniziammo a dirigerci verso la gigantesca e meravigliosa biblioteca. non vedevo l-ora!

-che bello! che libro e'? embra cosi' antico!- dic guardando il libro da dietro le spalle di Cherry. -sembra cosi' antico... io adoro le cose che hanno una storia e questa di sicuro ne e' piena. mettiamoci su un tavolo e gardiamo di cosa parla!- dico facendola sedere su un tavolo. io mi metto davanti a lei.
-dai apri!- dico felice.

tu per cosa lo hai inserito il libro? io pensavo alla leggenda dei semi dei, e t?

-le orgini dell'Universo... mi incuriosisce!- dico felice. -peccato che io non conosca lo spagnolo! mi piacerebbe tanto leggerlo!- dico sbuffando. ch peccato. io so l'inglese e il tedesco, lo spagnolo lo dovrei imparare tra due anni.
-dai, ti prego, continua a leggere! sono cosi' curiosa!- dico avvicinandomi ancora di piu' a Cherry.

-si', la conosco e l'adoro! dai, chiediamo alla bibliotecaria se possiamo prendere in prestito il libro? poi mi sembra strano. questo libro risale alla fine dell'ottocento, chissa' come mai degli spagnoli conoscevano la mitologia greca, mi ispira questo libro! chissa' poi se lo facciamo qui, lo spagnolo, magari possiamo chiedere a un professore!- presi il libro dalle mani di Cherry, e visto che la prospettiva non le piaceva molto la lascio li' e mi dirigo al bancone all'entrata. prima di svoltare dietro a uno scaffale le urlo: -aspettami qui Cherry, arrivo subito!- con il sorriso sulle labbra.
quand arrivo a pochi passi dal grande e imponente bancone che accoglie tutti gli studenti sento due persone che prlano. una da donna e una da uomo.
ehi! aspetta! io questa voce la conosco!
esclmo nella mia mente, con un piccolo flash mi viene in mente ''l'infermieria''.
-allora, le due ragazze hanno superato la prova?- chiedeva la voce femminile.
-si Sara, Marinna e Cherry hanno superto la prova, ma Victor ha picchiato duro, molto tipico di lui, ma per uesta volta forse un po' troppo, a una a rotto il naso!- dice l'uomo.
-Victor esagera sempre Andrea, lo sai. pero' ho sentito che se la sono cavata bene comunque. hai parlato alle ragazze?- chiede quella che deve essere Sara.
-si, ma solo a Mary, ma sno sicura che Cherry lo sappia. quelle due ragazze sono diventate grandi amiche, devono aver molto in comune.-
-perche' e chiami con i soprannomi Andrea? sono delle studentesse normali, come Riccardo, o Noemi, o la bravissima Giulia, anzi, non sappiamo chi sono questi ragazzi.- esclama Sara.
-sai benissimo che non sono delle studentesse normali, loro come gli altri. lo sappiamo noi, tu,  e tutti gli altri. sta a loro scorprire chi sono, e voglio chiamarle cosi', basta!- conclude Andrea.
mi piace quest'uomo!
sento che qualcuno mi poggia una mano sulla spalla. faccio un salto per lo spavento e faccio cadere il libro.
-Ehi! non si spiano i discorsi tra il preside e la bibliotecaria!- esclama una voce. mi giro. e' Riccardo.
-volevo chiedere in prestitoil libro e mi e' caduta una molletta, la stavo cercando, io non spio le persone. anche se sembra che tu lo faccia abastanza bene, Riccrdo.- lo guardo storto, poi mi ricordo la siringa con il sonnifero. -Comunque... grazie per avermi dato la siringa con il sonnifero per Victor, non so cosa avrei fatto senza quella...- dico arrosendo.
-mah... non ho fatto niente, Victor ha esagerato con te e con la tua amica, anche se ve la siete cavata, devo ammettere, e poi Victor e' un maniaco e non sta simpatico a nessuno. comunque,- dice ndicando il libro, - lo puoi prendere senza registrarti, questa e' una biblioteca scolastica, non comunale. qui quello che vuoi prendi, basta che dopo lo riporti!- dice sorridendo.
-ok, grazie! comuneu io sono....-
-Marianna, si', lo sappiamo tutti.- dice sorridnedo.
ok, non e' molto normale. prend il libro e corro da Cherry.
l devo raccontare tutto!



scusa, ma non so cosa potresti fare! a me non e' mai successo!

le raccontai tutto. anche se adesso che lo risentivo non mi sembrava niente di cosi' speciale. neanche quello che mi ha detto Riccardo non e' poi cosi' speciale, non e' niente di che'.
-scusa, prima mi sembrava tutto cosi'... non lo s, mi sembrava diverso! va be, lasciamo perdere! dai, ti prego, possiamo andare avanti a leggere? sono curiosa e io lo spagnolo non lo so!- dissi con un sorriso che arrivava da orecchio a orecchio.

davvero? e adesso come si fa? come fai a usare di nuovo la tua doll?

solo tu sai lo spagnoo, quindi non possiamo andare avanti! aspettiamo domani. vedrai che si sistemera' tutto!
e poi forse e' meglio rallentare un po'... :)

Ragazze ditemi se sbaglio. :)
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Ero sola. Completamente. Maddie si era trasferita e Becky era piena di impegni, poverina. Ero distesa sul letto con i miei capelli all'aria, decisi di uscire, e andare in Biblioteca a leggere qualcosa, e provare a fare delle poesie per passatempo. Passai davanti alla camera di Mary e Cherry. Decisi di non bussare, magari stavano dormendo, o le avrei disturbate, ma guardando la porta inciampai nel tappetto del corridoio, e il cellulare che avevo in mano ando' a sbattere contro la loro porte. -Oh no !.- Sussurai, avranno sentito e le avro' disturbate sicuramente. Sentii la maniglia. Appena la loro porta si aprì, scorsi il dolce viso di Cherry, i suoi capelli ciliegia e la sua forma minuta. -Ciao.- Dissi vergognata. -Ho saputo che mi aiuterete per la prova di ammissione, grazie. Ma ho bussato per sbaglio, scusate, non volevo disturbarvi, cioè, mi è volato il telefono, no, sono inciampata e il telefono è sbattuto contro la vostra porta.- Presi il telefono da terra e lo strinsi tra l mani, guardai il piccolo sorriso sulle labbra di Cherry, non era arrabbiata, mi fece segno di entrare e vidi Marianna voltarsi dall'armadio verso di me. Mi sorrise calorosamente e la ricambiai. Mi sedetti sul letto piano piano, era un letto Rosa, non so di chi fosse. Chiusi gli occhi e buttai un forte Respiro... Volevo sapere della Prova.

ragazze riordiniamo la cosa, noi eravamo andate in biblioteca e ci eravamo portate il libro dietro ed eravamo già tornate in camera quando hila... scusate volevo dire Celì entra... se va bene io posso continuare!

Ok
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Non sapevo che altro fare oltre ad annuire, non mi fidavo di lei, in realtà non mi fidavo di chiunque ma appunto lei era chiunque.
Annoiata decisi di aprire l'antico libro, era da tanto che non facevo spagnolo, non ero in pratica, così prima lessi per conto mio, di quello che c'era scritto capivo a parti.
Quello non era uno spagnolo di base quella era mitologia e già tutti quei termini li capivo a malapena in italiano, figuriamoci in spagnolo!
Mi rintanai sul mio letto cercando di tradurre. Ormai mi ero perfino dimenticata di non essere sola

La mia testa sulle nuvole decollò sulla terra e dissi <<Niente... noi non sappiamo niente!>> la mia voce uscì stranamente acida.
Carezzai la gola poi continuai <<Tutto quello che sappiamo è che un prof, Victor ci stava uccidendo quasi quando Mary l'ha steso, poi siamo svenute entrambe, io mi sono risvegliata in camera mentre lei in infermeria e le hanno detto che ha superato la prova...>> rivelai alla fine.
Poi la guardai, fidarsi o no?

Ultima modifica di charlotte-c (2012-07-20 20:04:36)

Non è che sappia molto come aiutare le persone, quando avevano un problema, nel caso non riguardasse lo shopping, non venivano mica a chiederlo a me. Ero solo la fornitrice di soldi. Servivo a comprargli bei regali e fornire belle feste. Per i consigli avevano le loro vere amiche, ed io non ero tra quelle.
A ripensarci mi sentii sprofondare, più sola che mai.
Poi ricordai la persona che avevo di fianco, Mary, con lei a parte i primi attimi ero stata subito fiduciosa. Ci conoscevamo da poche ore ma con lei avevo già un ottimo rapporto.
Poi guardai la ragazza.
Come avremmo potuto aiutarla? Certo io conoscevo il judo ma a quanto pare non è servito a molto.
Mi sono rotta il naso!!
Poi guardai la ragazza, e mi dissi "io sono diversa, non sono il tipo che abbandona le amiche!"