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#201 2012-09-13 11:09:51

Ancien joueur
Invité

Re: GDR:Princess of Rebilia

Allora, nonostante tutto piccolastilosa non ci ha ancora detto come  mai non le piace l’organizzazione del GdR o cosa non va nel modo di gestirlo, che era uno dei motivi principali per il quale si voleva eliminare, poi è spuntata la cosa dell’allenamento di sci, le amiche ecc ecc, ma la domanda principale resta senza risposta.
Se proprio vuoi eliminarti fallo, nessun rancore v.v anche se devo comunque concordare [pienamente] con Haru.

Facciamo così: abbiamo tre giorni per trovare una sostituta, sennò mi vedo costretta a proseguire con 9 regni.

 

#202 2012-09-13 12:42:38

Ancien joueur piccolastilosa
Invité

Re: GDR:Princess of Rebilia

Ho detto dall'inizio che il GDR sembrava interessante, e che per questo, nonostante tutto, sarei stata disposta a trovare nel poco tempo che ho anche quello per scrivere un piccolo post, magari una sera in cui non ho compiti e cose così
Ma ora che non ci capisco niente, non prendetelo per offesa personale, sono io che sono in un periodo strano, non credo valga più la pena di fare sacrifici. Togliendomi, non volevo fare nessuna critica a nessuna di voi. Poi non mi pare proprio che a Choco abbiate risposto così quando ha detto di eliminarsi. u.u Con questo non dico di essere arrabbiata con Choco, anzi, non mi ha fatto assolutamente niente, ma proprio non capisco perchè con me vi siete arrabbiate in questo modo.

Comunque grazie mary, una comprensiva.

Ultima modifica di piccolastilosa (2012-09-13 12:48:13)

 

#203 2012-09-13 13:38:36

Ancien joueur
Invité

Re: GDR:Princess of Rebilia

Con choco abbiamo parlato tramite mp per risolvere il problema, e comunque lei ha scelto di fare un sacrificio e restare fortunatamente.
detto questo, non capisco perché dici che non capisci niente hypn
Comunque: iscrizione aperta! Abbiamo tre giorni per sostituire piccolastilosa, sennò continuiamo con un regno in meno

 

#204 2012-09-14 22:28:13

Ancien joueur haru-chan
Invité

Re: GDR:Princess of Rebilia

Riesco a postare, yeah~

Rilassai le dita, premendole contro il pavimento; c'era parecchia polvere, lì. Strofinai il polpastrello contro l'indice, cercando di scrollarla via.
Tutto era così assurdo che faticavo a crederci. Benché spalancassi più volte gli occhi, sbattendo le palpebre, quello che vedevo era sempre lo stesso: buio. Era come se qualcuno mi avesse messo una maschera da notte; avevo tastato più volte il mio viso per accertarmi che non fosse realmente così.
Più passava il tempo, più una paura cieca si impossessava di me; e io non avevo mai sopportato quella nausea che mi prendeva alla bocca dello stomaco ogni volta che ero spaventata.
Generalmente, in quei momenti tendevo a chiudermi in me stessa, cercando di isolare la fonte dello spavento con la mente. In quel momento, però, mi era del tutto impossibile: mai mi era capitata una cosa simile. E dato il mio pessimismo, nella mia testa cominciavano a farsi strada diverse ipotesi, una più spaventosa dell'altra.
Provai ad alzarmi sui gomiti, visto che ero distesa su qualcosa di non proprio comodo, ma un ugiolio mi distrasse.
Aran.
Subito allungai una mano ad accarezzare il muso dell'animale vicino a me, evidentemente spaventato. La sua presenza aveva fatto accendere una speranza dentro di me.
Stringendomi nel pullover per il freddo, mi misi a sedere, e ne fui subito contenta: da quella posizione riuscivo a vedere dei lievi spiragli di luce, prima nascosti da qualcosa.
Una nuova scarica di adrenalina mi fece alzare; non che la paura fosse passata del tutto, ma la mia parte razionale aveva cominciato a farsi risentire.
Forse avevo solo sognato di andare in spiaggia. Forse mia madre aveva tirato le tende della mia stanza per qualche sconosciuto motivo, ed io ero semplicemente caduta dal letto. Eppure...
Il panorama fuori dalla finestra mi tolse il fiato. Non c'era più il verde che vedevo dalla mia stanza.
Fissai sconvolta il lembo di tessuto che ancora tenevo in mano: anche quelle tende dorate erano estranee, per me. 
Cercando di tranquillizzarmi, scostai anche le altre tende, in modo da illuminare maggiormente la stanza.
Quest'ultima era imponente, importante, sembrava quella di...un nobile.
Le pareti erano bianche sotto e dorate sopra, e quest'ultima parte aveva delle decorazioni vintage molto belle. Il letto grande era coperto da una semplice coperta bianca, senza troppi fronzoli; in effetti, tutta la stanza era piuttosto modesta, ma nonostante tutto mi sentivo ancora fuoriluogo lì.
Aran non sembrava dello stesso parere, visto che continuava a curiosare.
«Tra poco c'e ne andiamo di qui» dissi, più a lui che a me, prima di bloccarmi e di fissare imbambolata il ritratto appeso sopra la testiera del letto.
Ok, quello era decisamente un sogno.
La ragazza nel ritratto mi assomigliava, anche se negli occhi lucenti come il metallo si intravedeva un'evidente nota di fierezza che io raramente avevo. I capelli biondi erano acconciati alti e decorati con un giglio bianco, e si intravedeva il bustino di un vestito blu mare.
Mi sedetti sul letto, passandomi una mano tra i capelli scarmagliati e guardando Aran senza in realtà vederlo veramente.
Ed ecco che tornava la paura, sorda e soffocante. Ero troppo scossa per esplorare il luogo.
Guardando in giù notai che avevo ancora i piedi nudi, e rabbrividì; il pavimento era freddo. L'intera stanza sembrava ormai abbandonata da tempo, ma conservava ancora l'antico splendore che doveva aver avuto tempo fa.
Notai la mia borsa abbandonata sul pavimento, che prima non avevo notato. Dentro non c'era molto, solo il mio iPod azzurro cielo e le mie converse.
Sospirando, estrassi tutto e mi rimisi le scarpe: andare in giro mi sembrava una pessima idea, ma era l'unica che avevo. E' d'altronde, a me ogni idea sembrava pessima.

«Non ho nessuna intenzione di tornare nella mia camera e di aspettare questo Friedrich.»
«Principessa, mi ascolti...è la cosa migliore...»
Dio, lo sapevo che era una pessima idea uscire.
Fisso la donna davanti a me, più piccola di qualche centrimetro. Era vestita con un semplice vestito blu scuro, e sopra portava un grembiule bianco macchiato in qualche punto. Sembrava quasi una...cameriera. Ed era lei che mi aveva fermata.
Avevo percorso un bel po' di strada prima di ritrovarmi in una grande stanza che sembrava una sala da pranzo, anche perché l'ala in cui si trovava la stanza di prima sembrava un po' abbandonata.
In ogni caso, dopo avermi visto, la donna aveva fatto cadere i piatti che teneva in mano, e con voce strozzata aveva detto alle altre cameriere di andate a chiamare un certo ministro. Più andava avanti, più tutto mi sembrava assurdo.
Quindi quella era Rebilia, io ero la principessa del regno del mare e me ne ero andata anni fa, lasciando il comando ad un certo primo ministro chiamato con un nome improbabile.
E dire che io raramente leggevo libri fantasy.
Ma la cosa più fastidiosa era che mi stesse chiamando principessa, e, diamine, io ero tutto tranne quello! Ero Maeve, la sarcastica figlia degli O'Connor, che nuotava meglio di come camminava. Non ero una principessa torata dopo chissá quanti anni a Rebilia, come diceva questa donna.
E non volevo incontrare questo dannato Friedrich.
«Senta, io voglio semplicemente andarmene di qui» dissi, spazientita, mentre afferavo il collare verde del cane accanto a me, che ormai cercava di mettere il naso dapertutto. «Aran, no
«Ma non può!» sembrava disperata. «Non può andarsene di nuovo!» 
Eppure a me sembrava la cosa più sensata da fare. La campagna che avevo visto fuori dalla finestra era simile a quella irlandese, e mi ricordava casa. E quello era l'unico luogo in cui volevo andare. Non l'avrei mai detto prima; il mio noioso paese mi mancava.
E cominciavo a chiedermi se quello non fosse solo un sogno. La mia parte razionale continuava ad aggrapparsi a quella possibilità, ma più passava il tempo più anche a me sembrava assurda...e la voglia di tornare a casa cresceva.
Mi mossi a disagio, e lei mi afferrò per un braccio. Era sorprendentemente forte per essere una donna di mezza età.
«È tutto peggiorato da quando ve ne siete andate. La prego, almeno aspetti che arrivi il ministro Friedrich.»
Mi umettai le labbra, lanciando un'ultima occhiata all'ampia stanza bianca.
«D'accordo. Ma non intendo aspettare molto, sia chiaro.»

Allargai le braccia, sprofondando la testa nel cuscino soffice. Dio, se era comodo.
Effettivamente quel luogo non era male; avevo acceso il camino bianco, che riscaldava perfettamente l'intera stanza.
Avevo dato un'occhiata all'armadio, ma era pieno di abiti di pizzi e merletti, quindi avevo lasciato perdere.
Esplorare il resto dell'area del castello era invece stato piuttosto interessante.
Era si stato abbandonato da un po', ma era decisamente stato divertente girovagare per le salette da tè e le stanze piene di scaffali che traboccavano libri antichi e pieni di polvere. Sembrava quasi di visitare un museo.
Ma la cosa che mi piaceva di più era la stanza. Semplice ma elegante, con il pavimento di legno scuro e la scrivania messa in un'angolo. Avevo notato che c'era un contenitore di vetro contenente delle grandi piume blu scuro e bianche, con accanto qualche boccetta piena di inchiostro, entrambi poggiati sul ripiano di legno.
Piume.
Tuttavia, non era la stanza in se ad attirarmi, quanto più l'odore che si respirava la dentro.
Salsedine.
Non era intenso come quello della spiaggia vicino a casa mia, ma mi rassicurava leggermente.
Mi misi seduta a gambe incrociate e presi un sorso del tè che mi era stato portato. Era da un bel po' che stavo aspettando, e l'attesa rendeva nervosi sia me che Aran, che aveva rinunciato a curiosare e si era messo sul tappeto davanti al letto.
Mi era anche stato raccomandato di vestirmi bene, ma l'unica cosa che avevo fatto era stato togliermi il pullover, rimanendo in jeans e maglia. Sotto indossavo ancora la muta nera, che, fortunatamente, era a maniche corte e quindi non si vedeva molto.
Avevo rifiutato categoricamente l'aiuto di una donna che voleva aiutarmi a scegliere un'abito, e questa doveva essersi offesa parecchio, visto che si era allontanata borbottando "Non è affatto cambiata".
Ma sarei semplicemente sentita a disagio con quei ridicoli abiti, e per affrontare questo Friedrich avevo bisogno di essere me stessa, ovvero la Maeve irlandese, e non quella in versione "Principessa".
Ormai avevo rinunciato a pensare che tutto quello fosse un sogno. I miei sentimenti erano vivi, così come gli oggetti vicino a me: sentivo il tè bollente scendermi in gola e il rumore del mare fuori dalla finestra.
In effetti il castello doveva essere su uno scoglio, visto che riuscivo a vedere direttamente il mare. E non solo: vedevo anche il porto del regno e le casette dal tetto blu. Un paesaggio assolutamente meraviglioso, così come il luogo in se, ma che non riusciva a scacciare l'inquietudine.
Sospettavo che fosse stato quel dannato libro a portarmi lì. Doveva per certo essere così, visto che il regno aveva lo stesso nome di quello nel titolo.
Ma da buona persona realista rifiutavo quella possibilità, anche se era l'unica che mi veniva in mente.
Sentì qualcuno bussare, e appoggiai la tazza sulla scrivania, mentre Aran drizzava le orecchie e abbaiava.
«Sì?» mormorai.
«Il ministro Friederich è arrivato...» sentì dire da una voce sottile dietro il legno della porta.
Sospirai, mettendo una mano sulla testa del cane per calmarlo.
Era arrivato il momento di incontrare questo fantomatico ministro.

Continuo dopo.

Ultima modifica di haru-chan (2012-09-15 17:30:29)

 

#205 2012-09-14 22:49:17

charlotte-c
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Re: GDR:Princess of Rebilia

lo so che devi finirlo ancora ma sappi che mi piace proprio tanto il tuo post love


W le firme senza senso!
≈•The∞Lucky∞One•≈
 

#206 2012-09-17 13:18:20

Ancien joueur
Invité

Re: GDR:Princess of Rebilia

OK, visti i precedenti mi vedo costretta a eliminare il regno delle nevi sad
comunque il pezzo è bellissimo haru!

 

#207 2012-09-19 18:06:30

eynis
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Re: GDR:Princess of Rebilia

ma... chi manca? chi deve postare il quarto post, se non sbaglio, per metterci tutte alla pari?


Sono una creatura fatta di lettere, un personaggio disegnato da frasi, il prodotto di una fantasia scaturita dalla narrativa.
 

#208 2012-09-19 18:07:32

charlotte-c
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Re: GDR:Princess of Rebilia

ma prima di postare il quarto post dobbiamo aspettare che tutte facciano il terzo ouf


W le firme senza senso!
≈•The∞Lucky∞One•≈
 

#209 2012-09-19 18:08:39

Ancien joueur
Invité

Re: GDR:Princess of Rebilia

c'è giglio che è indietro (ERA IN VACANZA) e poi...chi manca^

 

#210 2012-09-19 18:22:21

giglionero
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Re: GDR:Princess of Rebilia

Fate pure voi, io farò una cosa più lunga


"Where there is desire there is gonna be a flame
Where there is a flame someone’s bound to get burned
But just because it burns doesn’t mean you’re gonna die
You’ve gotta get up and try try try"
- Try, P!nk
 

#211 2012-09-19 18:26:36

charlotte-c
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Re: GDR:Princess of Rebilia

scusate se lo scrivo qua, ma gli altri GdR?
Nel senso sono nel dimenticatoio(??)
a parte questo io devo fare il 4° post, ma prima aspetto che chi è indietro recuperi


W le firme senza senso!
≈•The∞Lucky∞One•≈
 

#212 2012-09-19 18:28:07

Ancien joueur
Invité

Re: GDR:Princess of Rebilia

Siamo nella stessa situazione.
Comunque propongo di aspettare giglio, tanto un po' di pausa mentre tu lavori ci farà bene per la scuola (intanto le altre però si preparino già i post per andare avanti! così si riprenderà da subito!)

 

#213 2012-10-31 20:13:55

eynis
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Re: GDR:Princess of Rebilia

Seguii Belaru inciampando nel lungo vestito. Quella ragazza non aspetta proprio nessuno, per la miseria! Non per vantarmi, ma io sono la principessa ! per quel poco che so di gerarchia, dovrei esserci prima io del ministro Pervell!
Praticamente attraversiamo tutto il palazzo, ma io non ho neanche il tempo di osservare l’architettura, la magnifica disposizione del mobilio e gli accessori di puro diamante o di cristallo finissimo. E mi dispiace davvero moltissimo. Non so neanche quanto tempo resterò qui, magari adesso mi risveglierò con l’alito gelido di Merry, o la mamma mi dirà che è tardi e che devo pranzare. O il papà mi sveglierà per dirmi che è stato tutto un bruttissimo incubo. E io piangerò, perché invece per me è un meraviglioso sogno. Perché in questo mondo Merry non è morta, ma è scomparsa, e quindi vuol dire che non è morta, o almeno che c’è una piccola possibilità che sia viva! Anche se qui sono morti i miei genitori… non mi interessa. Io vorrei solo mia sorella, sarei disposta a tutto pur di riaverla.
Mentre mi perdo in questi ragionamenti Belaru è andata avanti e non mi ha neppure aspettato! Che maleducata!
Così corro dietro alla cameriera robot e rischio di inciampare cinque o sei volte, una volta nell’orlo e un’altra nei tacchi alti.
Alla fine arriviamo davanti a una porta di legno bianco intarsiato e gigantesco!
Belaru bussa in uno strano modo. Un pugno, pausa, due pungi in successione, di nuovo uno, e poi quattro di fila. Non sono così stupida da pensare che non ci sia niente sotto. Sicuramente è un codice segreto, solo che non so a cosa serve, questo codice segreto.
Poi la porta si apre da sola. Se ci fosse stato uno scricchiolio potrei dire di essere finita in un film del horror. Per fortuna non c’è nessun scricchiolio e posso entrare nella stanza al seguito di Belaru.
Quella che mi si apre davanti è uno studio meraviglioso! Sono tutte vetrate, a parte la porta a doppio battente in legno bianco. Dalle vetrate istoriate si può vedere un bellissimo giardino con l’erba verdissima, tanto da sembrar finta, e tantissimi fiori, di tutti i colori.
Al centro c’è un’enorme scrivania interamente di cristallo, o forse è diamante? Non saprei dirlo, ma so che riflette la luce che entra dalle vetrate e la trasforma in milioni di arcobaleni che si spargono per tutta la stanza. La scrivania è abbastanza ingombra di fogli, libri, diari, penne d’oca, inchiostro e quant’altro. Davanti alla scrivania ci sono due piccole poltroncine di legno bianco e semplice con della stoffa bianca e morbida sulla seduta.
Dietro alla scrivania è seduto un uomo sulla ventina, quasi un ragazza, praticamente. È chino su un foglio, ma appena mi vede entrare alza lo sguardo e due occhi celesti, alquanto e stranamente normali, mi fissano. Sono allungati, un po’ a mandorla. Ha capelli biondo scuro che arrivano fin sotto le orecchie. Un piccolo naso dritto, una bocca rosea e carnosa. Gli zigomi alti e la pelle rosea e con nessuna imperfezione.
Indossa una cravatta color del cielo e un doppio petto bianco e con dei piccoli gemelli di diamante. Ha un piccolo neo sotto l’occhio destro.
La cosa più strana di questo ragazzo, è che gli occhi non sono luminosi come quelli di Kelan o di Acquamarina, e non sono neanche inquietanti come quelli di Belaru, sono normali. E così anche la pelle, non c’è la minima traccia di polvere di diamante sulla pelle del ragazzo. È così normale…
Il ragazzo si alza e mi si avvicina. È un ragazzo bellissimo, alto, magro, ha un ampio torace ben allenato, ma… qualcosa mi spinge a nascondermi dietro qualcosa. Come se quel ragazzo nascondesse qualcosa e mi volesse fare del male. Ma la sua è un’espressione così dolce e gentile, come posso pensare che mi possa anche solo pensare di farmi del male? No, deve essere solo una mia stupida impressione.
Il ragazzo si inchina, prende una mia mano e se la posa sulle labbra.
Io sotto tutta la polvere di diamante arrossisco.
«Principessa Alisson! Quale onore! Prego, sedetevi. Vedo che come al solito è meravigliosa e… luminosa! Ma avanti, non state lì impalata! Prego, prego, sedetevi!» di certo questo non mi aiuta a diventare bianca come ero prima, visto che il rossore continua a occupare le mie guancie.
Il ragazzo ha una voce melodiosa e magnifica, potrebbe cantare benissimo, e dopo la ruvida metallicità della voce di Belaru, il suono della voce del ragazzo è come una pomata sulle ferite.
Così mi siedo sulla morbida sedia davanti al ragazzo, di cui ignoro ancora il nome.
Probabilmente se ne accorge e si dà una pacca sulla fronte.
«Che stupido! Scusate principessa Alisson! Mi potrete mai perdonare?» chiede con voce melodrammatica, come se stesse recitando. «Mi ero completamente dimenticato che non vi ricordate assolutamente niente! Non fate quella faccia sorpresa, principessa Alisson, qui le notizie corrono in fretta! Ti ci abituerai in fretta, non preoccuparti! Comunque, io sono il primo ministro, sesto fratello Marshall Pervell.»
E così è lui il primo ministro di cui si parla tanto! È un così bel ragazzo… come si può pensare che abbia una carica così importante? Ed è così… normale.
«Belaru, puoi andare, grazie. Anzi! Vai alle stalle e chiedi di sellare i due purosangue bianchi! Uno per me e uno per la principessa Alisson!» disse tutto felice.
Mi chiedo come mai una persona così normale come il primo ministro Pervell, abbia scelto una cameriera come Belaru, che di normale non ha niente.
Marshall inizia a parlare dei nove regni presenti a Rebilia, io non lo ascolto molto, visto che Acquamarina mi ha raccontato le stesse cose. Ma mi perdo a guardare i suoi meravigliosi e normali occhi celesti.
Dopo non so quanto tempo arriva Belaru, che ci annuncia che i cavalli sono pronti.
Marshall fa il giro della scrivania, mi prende una mano e mi aiuta ad alzarmi.
Quando sono in piedi il primo ministro mi squadra dalla testa ai piedi e poi fa segno di no con la testa.
Io, in preda al panico, penso a cosa può significare quel no così sconsolato.
«Questi vestiti non vanno proprio bene per una cavalcata! Dobbiamo dire a Kelan di prenderti altri vestiti, e ad Acquamarina di pettinarti in modo diverso, se no i capelli si impiglieranno durante la cavalcata! Belaru, per favore, avvisali tu, accompagno io la principessa nella sua stanza mentre i suoi camerieri le preparano il necessario.»
Belaru scompare subito dietro la porta di legno bianco, e poco dopo la seguiamo anche noi. anche questa volta non riesco a vedere niente delle meraviglie del palazzo, perché Marshall tira dritto verso la mia torre e io devo arrancargli dietro.
quando arriviamo ci sono già Acquamarina e Kelan nella mia stanza da letto che mi aspettano con dei vestiti in mano.
subito escono Belaru e il primo ministro, così rimaniamo solo io, Kelan e Acquamarina, ma solo per poco, perché appena può, Kelan consegna i suoi vestiti ad Acquamarina, le sussurra qualcosa all'orecchio ed esce dalla porta di vetro smerigliato. eccoci di nuovo, solo io e Acquamarina. bene, anzi, benissimo!
mi avvicino titubante alla ragazza. e assieme scendiamo di nuovo verso la stanza da bagno. mi lavo nuovamente, per togliere tutta la polvere di diamante, il trucco e lavare i capelli. acquamarina esce dalla stanza mentre mi lavo e quando la chiamo ritorna dentro, prende i vestiti e mi fa indossare un corpetto bianco con i lacci color avorio, piccoli bottoncini di diamanti e stretti fino a toglierei il fiato. mi sbagliavo, solo alcuni dei corpetti che c'erano nell'armadio erano larghi e non erano macchine di torture. ma perchè Kelan mi ha scelto questi abiti per me? cosa lo ha spinto a scegliere degli abiti così scomodi per una cavalcata?
poi Acquamarina prende una corta gonnellina, almeno penso che sia corta, per i parametri di quest'epoca. di sicuro non è inguinale come quelle del XXI secolo, ma comunque è corta. arriva a metà coscia ed è larga per consentire il movimento. è di pelle bianca trattata all'esterno e di morbida stoffa vellutata all'interno. naturalmente non possono mancare piccoli diamanti su tutti gli orli della gonna.
è tutto bellissimo. poi Acquamarina mi aiuta a mettere dei lunghi stivali che arrivano al ginocchio, sempre di pelle bianca trattata, ma molto semplici, senza perline o piccoli diamanti, molto semplici e bassi. ai polsi mi fa mettere dei polsini di pelle bianca lunghi metà avambraccio.
quando penso di aver finito, Acquamarina si avvicina con un altro vestito bianco e semplice. questo mi ricorda già un'uscita per cavalcare di una tipica dama del medioevo, ma io sono già vestita! perchè farmi mettere un altro vestito sopra? non capisco.
quando lo chiedo ad Acquamarina mi dice semplicemente che dei ministri non c'è mai da fidarsi e continua a farmi indossare il vestito. io continuo a non capire. poi mi si avvicina ancora di più e con un sussurro mi dice: «Non ditelo al primo ministro Marshall Pervell!»
perchè non deve saperlo? ma Acquamarina non aggiunge altro. e va avanti a sistemarmi il vestito. sotto le ampie maniche non si vedono i polsini e non c'è traccia del corpetto e della gonna. ma noto che tutto il vestito si può togliere tramite piccoli bottoncini di cristallo fissati sulle cuciture. chissà come mai.
quando finisce con i vestiti passa ai capelli. ma fa una lunghissima treccia, come quella di prima, ma prende tutti i capelli, e poi me l'arriccia intorno alla testa, come una piccola coroncina di capelli. questa volta solo forcine normali, niente di luccicoso o di meraviglioso, è tutto semplice.
naturalmente mi mette la polvere di diamante sulla pelle e poi un filo di matita bianca che quasi non si vede sulla mia carnagione chiara.
quasi di nascosto Acquamarina mi da un piccolo pugnale totalmente bianco, deve essere di diamante, e anche una spada, di diamante. per ogni arma mi da una custodia con ghirigori luccicanti, che mi fissa sulla gonna più corta con una cintura di cuoio bianco. Perché mi sta vestendo così?
Come ultimo mi da un arco e una faretra, che io metto a tracolla. Non capisco perché mi hanno bardata così per una semplice cavalcata con quello splendido ragazzo del primo ministro. Sembra quasi che sia un mostro e che mi voglia fare chissà cosa. Io non so neanche utilizzare queste armi!
Guardo Acquamarina stupita, ma lei abbassa lo sguardo e non mi guarda negli occhi.
Usciamo assieme dalla stanza da bagno, io davanti, lei dietro.
Kelan, Belaru e Marshall mi aspettano sotto la rampa delle scale della mia torre. Marshall si è cambiato, adesso indossa dei pantaloni di cuoio bianco aderenti, una camicia larga con i bottoni di diamante, degli stivali alti color panna, molto semplici, come i miei. Poi a tracolla porta un arco, anche lui.
In mano ha un frustino di pelle, probabilmente per il cavallo, e sulle spalle porta un semplicissimo mantello bianco.
È tutto molto normale, per adesso.
Marshall mi si avvicina e mi posa sulle spalle un mantello molto semplice e caldo, bianco, con il cappuccio di pelliccia.
Lentamente usciamo dal palazzo, il primo ministro mi prende sotto braccio e mi accompagna verso un grande spiazzo di ghiaia luccicante. Possibile che sia… no, non è possibile! Non ci possono essere dei diamanti anche qui! È possibile che anche i sassolini di ghiaia, così normali qui siano dei diamanti?!
Con due ragazzi vestiti da brache di pelle bianche e camicie bianche e molto semplici, arrivano due meravigliosi cavalli purosangue bianchi. Sono due creature meravigliose, così forti, bellissime e pure. Ci sono delle selle bianche e ricoperte di diamanti e pietre preziose, è tutto meraviglioso. Ho quasi paura a salirci sopra, sento un senso di riverenza enorme.
Kelan mi si avvicina e mi aiuta a salire in sella. Sento che mi sussurra qualcosa all’orecchio. «Le apparenze ingannano, principessa Alisson. Stia attenta, il gatto si diverte a giocare con il topo…» poi si allontana guardandomi con quei due occhi meravigliosi e innaturali.
Per la prima volta mi chiedo se Marshall non sia quello che dice di essere. D’altronde, che altro senso possono avere le parole di Kelan? Non penso che direbbe qualcosa del genere rivolto a se stesso, e neanche ad Acquamarina. Belaru poi non centra molto. L’unica persona che rimane è Marshall Pervell. Il gatto si diverte a giocare con il topo. Il topo sono di certo io, ma perché il primo ministro vorrebbe giocare con me? Non lo conosco neanche! Do l’aria di essere così ingenua? Forse sì.
Adesso non sono più così felice di andare a cavallo con il primo ministro. Se solo avessi una scelta, direi che ho cambiato idea, che non voglio più uscire. Ma non posso.
Così faccio andare il cavallo al piccolo galoppo dietro a Marshall e lo segue verso un piccolo boschetto.
Pervell continua a parlare, ma io non lo ascolto, non ci riesco. Continuo a pensare a quello che mi ha detto Kelan, al suo significato. Perché me lo ha detto!
Non so quanto tempo è passato, ma vedo che il sole sta scendendo all’orizzonte. Ho tutte le gambe indolenzite per il troppo cavalcare, e sono stanchissima. Ombre lunghe e scure calano sul bosco dove siamo arrivati. Non capisco perché siamo qui.
Ad un certo punto vedo che Marshall scende da cavallo, così lo imito anche io.
Scendo con molta fatica dalla sella e se non mi tenessi al cavalo cadrei a terra. Non sento più le gambe. Non sono proprio abituata a stare a cavallo per così tanto tempo. Non sono abituata a stare a cavallo, punto.
Quando ho riacquistato parzialmente l’uso delle gambe mi volto verso il primo ministro e mi avvicino traballante a lui. Quando si gira i suoi occhi sono… strani… sono… malvagi. Hanno una luce maligna che risplende nell’azzurro del cielo dei suoi occhi.
Con un movimento fluido del polso estrae un piccolo pugnale dalla manica ampia della camicia.
Vuole… vuole… colpirmi!
Non so con quali riflessi mi muovo, ma scarto il piccolo pugnale trasparente che mi viene scagliato addosso. Penso che una volta ero allenata per queste cose, così come per l’equitazione, e con l’arco, se me lo hanno dato ci sarà pure un motivo. E con i pugnali, e la spada. Ma… come faccio a estrarli da sotto l’ingombrante gonna bianca? Non posso! L’unica arma che posso usare è l’arco.
Butto il mantello da una parte e mi tolgo l’arco, incocco una feccia e  mi allontano di qualche metro da Marshall. L’arco non è un’arma a uso ravvicinato, usarla troppo vicina al bersaglio nocerebbe a me.
Così mi allontano e prendo la mira. ma mentre mi concentro Marshall ha preso anche il suo arco e ha incoccato una freccia.
Uno contro uno.
Prima di cambiare idea lascio l’arco e scaglio la freccia. Pervell non può schivarla e così lo colpisco a una spalla. Rincuorata dalla mia mira ne prendo un’altra, la incocco e la lancio di nuovo contro Marshall, ma manco la mira.
Anche Pervell ha scagliato un paio di frecce, ma miracolosamente mi ha mancato. Lascia da parte l’arco e corre verso di me. Non penso di essere brava nel corpo a corpo, e il corpetto stretto, troppo stretto, non giova a mio vantaggio, ho già il fiatone e nei miei polmoni non entra abbastanza aria. E poi, Marshall, oltre a essere un uomo, il che ha già i suoi vantaggi, è anche una spanna buona più alto di me, ha sicuramente più muscoli e più potenza. Sono spacciata.
Mentre questo pensiero si insinua nella mia mente il primo ministro mi si avvicina con un pugno testo e me lo pianta in pancia, con tutta la forza che ha. Il poco respiro che tenevo nei polmoni esce tutto d’un fiato. Ma non è contento. Mentre io mi accascio a terra lui carica un altro pugno che mi arriva in fronte. Sento la pelle tagliarsi sopra il sopracciglio. E sento che la mia testa farsi pesante, molto pesante. Chiudo le palpebre e poi sento qualcosa di morbido sotto la guancia, penso che sia la soffice erba del bosco.
Ma poi non sento più niente.
È notte, o giorno?
Che ore sono?
Dove sono?
Chi sono?
Sono morta?
Non lo so. Non ho voglia di pensarci, non ho tempo. Mi sembra di aver perso un treno molto importante, o di averlo preso? Non lo so più.
Sento qualcuno che corre via con un cavallo. No, con due. Non ho più il bellissimo cavallo bianco. Peccato.

Ultima modifica di eynis (2012-10-31 20:18:29)


Sono una creatura fatta di lettere, un personaggio disegnato da frasi, il prodotto di una fantasia scaturita dalla narrativa.
 

#214 2012-11-01 13:05:48

Ancien joueur
Invité

Re: GDR:Princess of Rebilia

Bello il pezzo Mari!
Che si fa allora? se giglio non posta entro domani andiamo avanti senza di lei.

 

#215 2012-11-01 15:10:54

giglionero
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Re: GDR:Princess of Rebilia

*muore* Mi ero dimenticata DDD: Che scema che sono, e non ho scuse, sono solo un po'  ritardata. Ora ditemi dove ero arrivata e fino a dove devo arrivare?
*non c'è una faccina che si picchia in testa da sola con una mazza ferrata vero?*


"Where there is desire there is gonna be a flame
Where there is a flame someone’s bound to get burned
But just because it burns doesn’t mean you’re gonna die
You’ve gotta get up and try try try"
- Try, P!nk
 

#216 2012-11-01 18:16:37

Ancien joueur
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Re: GDR:Princess of Rebilia

dovevi fare il secondo e il terzo post.

 

#217 2012-11-01 22:22:54

Ancien joueur
Invité

Re: GDR:Princess of Rebilia

Io il quarto post lo ho già postato e anche voi lo dovreste postare quindi giglio dovrebbe postare anche il quarto O.O prevedo un lungo lavoro  o.o

 

#218 2012-11-02 09:56:18

Ancien joueur
Invité

Re: GDR:Princess of Rebilia

Bè, ho pensato che potesse riassumere terzo e quarto in un unico post, per semplificarle il lavoro.

 

#219 2012-11-02 11:04:35

Ancien joueur
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Re: GDR:Princess of Rebilia

Hey Ludo mi potresti dire cosa dovremo scrivere nel quindi post...così inizio un po a impostarmelo come lavoro...perchè magari lo inizio....visto che tra scuola, basket e compiti non avrò molto tempo....(PS tranquille se lo finissi in poco tempo aspetterò che tutte abbiano postato tutti i loro post fino al 4°)   :D

 

#220 2012-11-02 18:24:35

Ancien joueur
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Re: GDR:Princess of Rebilia

Per ora nel 5° post continua con la descrizione del regno e del castello, quando siamo ttute pressapoco allo stesso punto, andiamo avanti.

 

#221 2012-11-03 11:22:31

eynis
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Re: GDR:Princess of Rebilia

è il mio quinto post, questo? scusate, non volevo andare così avanti, ma l'avevo scritto ancora durante le vacanze e volevo far tornare a galla questo GdR.
forse ho corso un po' troppo, ma questa storia mi prnede troppo, e mi sarebbe dispiaciuto scrivere qualcosa per poi non pubblicarla più.
informo che sto cercando di scrivere un pezzo per ogni GdR a cui mi sono iscritta.
in questo momento, mi manca quello di Ana (giglio), quello di Camilla (charlotte) e... quello di hilary149, ma siccome non si fa più sentire non so se viene ancora qui, su OMD o ha deciso di togliersi da tutto, quindi non saprei cosa fare


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#222 2012-11-11 19:20:38

eynis
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Re: GDR:Princess of Rebilia

scusate per il doppio post! ma non va più avanti! :'(


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#223 2012-11-11 19:22:35

Ancien joueur
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Re: GDR:Princess of Rebilia

infatti :'( io non ho ben capito cosa scrivere nel quinto post U_U

 

#224 2012-11-11 19:26:58

eynis
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Re: GDR:Princess of Rebilia

devi scrivere come il primo ministro Pervell ti fa uscire dal castello e ti abbandona nel bosco. alla fine dobbiamo ritrovarci tutte e 9 nel bosco


Sono una creatura fatta di lettere, un personaggio disegnato da frasi, il prodotto di una fantasia scaturita dalla narrativa.
 

#225 2012-11-11 21:30:12

Ancien joueur
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Re: GDR:Princess of Rebilia

o tutte e 8...giglio, tu posti o no? Se no mi ritrovo costretta ad eliminarti

 
 

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