certo!

Scusate il doppio post, comunque io adesso posto, al massimo dopo lo tolgo.
Scusate se non è lunghissimo, ma per questo post era la lunghezza, giusta, ero ora ecco la mia schifezz- il mio post (:


Il cunicolo buio non era solo una nicchia, ma un vero e proprio corridoio, stretto e buio, sentivo il mio stesso respiro riempire il corridoio del tutto buio… Sì, buio, ero immersa nel buio più totale, senza possibilità di vista, tutto ciò che vedevo era nero, il nero più assoluto.
Dopo non molti passi sentii il pavimento sotto di me inclinarsi e iniziare una discesa, poggiai le mani sulle pareti per non andare del tutto alla ceca in quel luogo sconosciuto. Sentivo uno strano senso di insicurezza, una sensazione da me dimenticata, non sapevo cosa fare; inutile dire che quella situazione mi faceva uscire dai gangheri, il luogo era magnifico, ma quella sensazione di insicurezza era un vecchio rancore provato tempo prima, e sentirmi in minima parte come mi ero sentita quand'era successo l’”incidente” era terribile, pensavo di averlo superato, pensavo che fosse passato, pensavo di essere una persona nuova… Senza preavviso, senza potermi fermare, caddi in un pianto isterico, strinsi con forza l’elsa della spada, poi anche quella del fioretto.
Il silenzio.
Il buio.
La quiete innaturale.
Io ero lì, in quel luogo ignoto, senza sapere né il perché, né il come, né il dove. Inoltre, c’era quell’insicurezza che non era dalla me che speravo di essere; e nella mia mente stavano riaffiorando vecchi ricordi alquanto catastrofici.
Tutta colpa di quel libro! Non avrebbe dovuto arrivare da me, non avrebbe dovuto portarmi lì, chissà dove; e mia madre? Si è limitata a un “non toccarlo”, pensava davvero che sarebbe bastato? Mi conosce, avrebbe dovuto prendermelo e nasconderlo, sapeva che era qualcosa di brutto, lo sapeva e non ha fatto nulla per fermarmi!
«Tutta colpa loro» borbottai stizzita.
Dopodiché mi ripresi e mi dissi che se non sapevo nemmeno avanzare il quel posto dall’aspetto mistico e dopotutto accomodante, forse non ero davvero quella ragazza forte e indipendente che ero certa di essere*.
Avanzai nel corridoio e man mano la discesa diventò sempre più ripida, al punto di dovermi aggrappare alle pareti di pietra per non scivolare, dopo una decina di minuti e una quindicina di metri di discesa mi ritrovai in un corridoio più largo e dai soffitti più alti, con mia grande gioia questo spazio non era angusto come il precedente; ma nonostante ciò non era accogliente e spazioso, le pareti e il soffitto erano a volta, ricoperte interamente di sabbia, che come quella nella camera mi fecero chiedere “perché diamine rimane lì senza cadere”, nella sabbia erano conficcate lame, che aprivano squarci nelle pareti, ma a differenza della camera questi squarci non costituivano delle finestre, ma dietro di loro non lasciavano vedere altro che sabbia.
Mi chiesi da dove provenisse la luce, non c’erano lampade o candele o finestre…
Così, con questo dubbio, continuai a percorrere più decisa di prima il corridoio. Ma non arrivai molto lontano prima di sentire dei passi, istintivamente portai una mano alla cintura.
Non dovetti aspettare molto, dopo poco arrivarono cinque o sei… Cavalieri?
Proprio come quelli nei libri di storia, con uno stemma sul petto – che rappresentava quattro spade incrociate, così da formare una stella a otto punte -, avanzarono verso di me, estrassi subito e automaticamente il fioretto, pronta all'attacco. Non ragionai sul fatto che loro fossero in sei, che loro avessero l’armatura, che probabilmente erano esperti nella scherma, mentre io ero dopotutto una principiante; non ragionai, agii di impulso e basta.
Andai loro incontro con il fioretto in mano, uno di loro urlò «c’è una ragazza!» indugiando poi sul fioretto aggiunse «ed è armata!» e mi attaccarono; io iniziai a combattere con uno di loro, poi qualcuno colpì di spalle e mi disarmo; avevo seguito l’istinto, dimenticandomi che non era un duello, che non potevo duellare con uno, gli altri non sarebbero stati a guardare pacati, aspettando la vittoria di uno dei due.
Un cavaliere lanciò la sua spada terribilmente vicino alla mia gola, così estrassi l’ascia, e iniziai a combattere, sempre sull’attenti, ma dopo pochi secondi mi fu chiaro che era stata un azione stupida da parte mia, non avevo mai usato un ascia e ben presto mi disarmarono nuovamente.
Una rabbia cieca si impadronì di me, corsi e ripresi il mio fioretto, la rabbia mi aveva dato una carica notevole, disarmai un cavaliere, poi lo colpii alla pancia con un calcio, lui si piegò per un paio di secondi, indebolito, poi continuai con gli altri, ma prima presi anche la spada, riuscii a disarmare un altro paio di uomini, poi… Dopo poco quelli che avevo colpito si ripresero e mi furono di nuovo tutti addosso, cercai di resistere più che potei, guidata da un solo pensiero “rabbia e vita”, ero infuriata, e desideravo la vita con tutta me stessa, come osava il mondo farmi quel brutto scherzo?
Dopo quella che a me parve un eternità** sentii qualcuno strapparmi dal combattimento, stringermi la pancia e poggiarmi la lama sulla gola. Iniziai a tremare e urlai con tutta mi stessa, scalciai, disperata, non potevano… Loro… Non… Com’era possibile che… «NON POTETE!» la voce uscì strozzata data la presa sulla gola, io continuai, confusa, arrabbiata e potenzialmente pericolosa… Ma infondo, una vocina recondita, guidata dal buonsenso che a quanto pare, in un angolo recondito del cervello, avevo, sapeva che era finita, la pressione sulla gola si sarebbe trasformata in un lago di sangue entro pochi secondi.
Strinsi gli occhi senza smettere di calciare o urlare, non mi sarei certo arresa.
Poi quando la pressione sulla gola iniziava ad essere abbastanza forte da lasciar scorrere un leggero filo di sangue qualcuno urlò «fermo!», la pressione diminuì notevolmente ed io gridai, ancora in preda alla rabbia «finalmente! L’avete capito che non potete sgozzarmi! Come avete osato!?».
Ma nessuno sembrò curarsi delle mie parole, cosa che mi fece infuriare ancora di più.
«Guardatela! È la principessa Jacqueline!» urlò la stessa voce che aveva ordinato all’uomo di fermarsi.
Dopo un paio di secondi tutti si allontanarono da me accompagnati da frasi come «mia signora!» «sono molto dispiaciuto, mi perdoni, la prego!» «non avremmo dovuto, lei è la benvenuta!» ma quelle ridicole scuse placarono ben poco la mia ira.
Mi avevano quasi tagliato la gola!
Così attaccai uno di loro, gli saltai sopra e lo feci cadere, poi lo inchiodai al pavimento, sentivo il potere e la rabbia ribollirmi nelle vene, iniziai senza una logica a tirare pugni e calci al metallo dell’armatura, seppur consapevole che così non avrei fatto male al cavaliere.
Dopo non molto mi tolsero con la forza dal suo corpo e mi dissero, con una calma surreale.
«Mi scusi, mia signora, non avremmo dovuto aggredirla, ma le chiedo perdono e le chiedo di incontrare il primo ministro, deve essere informato del suo ritorno! Tutti devono esserne informati!» ero ancora infuriata, ma una strana curiosità mi aveva invasa.
«Va bene, andiamo a trovare questo ministro» dissi con un tono di presa in giro e rabbia nella voce.
Odiavo già quel luogo.

*Allora, ci tengo a precisare, che essendo in prima persona il testo è visto dal punto di vista di Jackie, quindi è come si pensa lei, non come è.
**È brava a scherma, ma non ha strani poteri sovrannaturali, non potrà resistere a lungo contro sei persone, a lei è parsa un eternità, ma alla fine il combattimento sarà durato un massimo di 10 minuti.

Ultima modifica di charlotte-c (2013-06-27 17:18:07)

Ehi Ludovica, ti prego di scusarmi. Davvero.
Non è per te o per il gdr, solo che proprio non ci riesco a seguirne tre, con il concorso che sta per iniziare.
Devo abbandonare, mi dispiace tanto, ma proprio tanto. Mi piaceva l'idea di questo gdr, volevo impegnarmi ma prorpio non ci riesco a stare al passo^^
Se non ti dispiace vorrei tenere per me questo personaggio, quindi vorrei che tu lo cancellassi dal post principale.
Scusa, di nuovo :(

Ultima modifica di giglionero (2013-06-28 11:09:35)

non posso pararlare a nome di Ludovica, ma penso proprio che continui! Solo che ultimamente è stata un po' impegnata, ha appena fiito gli esami.
E poi, Camilla ha postato, quindi manca solo qualcuno che continui con il suo racconto fino ad arrivare nel bosco, dove dovremo incontrarci tutte.
Il mio pg c'è arrivato, mary, perchè non fai arrivare anche il tuo nel bosco. :)
Proverò comunque a contattare Ludovica :)

Scusate il ritardo! è stata una settimana piena di impegni <.< mi dispiace che giglio non possa continuare, ma la capisco, sul serio.
Immagino che dovremo cancellare un regno, mi sembra l'unica opzione.
Comunque, continua il gdr! Non preoccupatevi.
Solo mi sono persa il filo di chi deve postare: immagino la mia pg, no?
Se si entro domani posto

scusate di nuovo il disturbo ma....il pezzo da preparare dopo aver incontrato il 1° ministro quale è?  ^-^"
PS abbiate pazienza con me per favore :**

OK! Tocca a me postare?

//Ok, io posto allora
Quando finii di mangiare, sentivo la pancia pronta ad esplodere da un secondo all'altro. Non avevo mai fatto una colazione così abbondante, immagino che sia uno dei molti privilegi di una principessa, il poter mangiare ciò che le pare e piace.
I camerieri si dileguarono e rimasi sola con la mia 'cameriera personale'.
<<ha mangiato bene?>> mi chiese, ed io annuì, con sguardo soddisfatto, e con il sapore dei dolcetti che avevo divorato ancora in bocca.
<<E ora?>> le chiesi <<Ora devi preparaerti per incontrare il ministro>> mi disse con il tono più innocente del mondo.
Ministro? Quale ministro? La cosa migliore per rispondere a queste domande, realizzai, era vedere di persona.
La rossa aprì un armadio ricolmo di vestiti di tutti i colori e ornati da gemme preziose.
Mi trovavo nuovamente con l'imbarazzo della scelta: tutti capi così fini e eleganti che decidere sembrava un'impresa delle più ardue.
Quale dovevo indossare? Quello blu mare o quello giallo sole? Erano tutti così dannatamente belli, che avrei potuto viverci dentro.
Alla fine, optai per un graziosissimo abito bianco  sul quale erano state ricamate delle picche e dei ghirigori argentati.
Qualche pietra preziosa spuntava qua e là tra le pieghe della gonna.
Era meraviglioso.
Già mi immaginavo la crinolina posta sotto la stoffa, che rumore avrebbe fatto se fossi andata a sbattere, cosa che sarebbe successa sicuramente, vista la mia grazia.
In testa avevo un semplicissimo cerchietto azzurro, molto sottile e i capelli sciolti ricadevano morbidi sulle mie spalle.
Mi sentivo uno schianto, lo devo ammettere.
<<Allora, dov'è questo ministro?>> chiesi. Zaffirina mi sorrise e delicatamente mi prese per mano, facendomi strada lungo il castello, fino a condurmi in una strana sala, che per ovvia logica doveva essere quella del torno.
Ci siamo...

bè, manca un po' di gente, ma Ludo questa settimana non c'è, quindi penso che contatterò io le altre ragazze, ma mary, che ne dici di postare il tuo pezzo? così c'è una ragazza in meno che deve postare il proprio pezzo!

Ecco il 5° post:)  ( dell'abbandono nella radura)

Entrai nella stanza e mi sedetti davanti al tavolo imbandito di pietanze deliziose, molte delle quale mai viste prima.
Ero seduta esattamente di fronte al Primo Ministro che mi fissava con uno sguardo un po’ inquietante che non riuscivo a sostenere, mi fissava…e ancora mi fissava, mi fisso per quasi 15 secondi quando un moscerino gli si posò sul naso, quindi scosse la testa, rabbrividì e iniziò a parlarmi.
Ero molto curiosa di sapere che cosa sapesse sui miei genitori, era l’unico che fino a quel momento mi aveva detto la verità!
Jonathan mi parlava di argomenti difficili da comprendere come politica e economia….e non riuscivo più a seguirlo…che noia!
Ogni minimo particolare della stanza e di tutto ciò che vi era contenuto era un pretesto per distrarmi e distogliere l’attenzione da quel discorso.
Finalmente arrivò la prima portata…ehi! Ma altro che prima portata questo era tutta la cena!
La cosiddetta ‘prima portata’  entrarono 20 camerieri ognuno con un piatto che conteneva ciascuno una diversa portata.
Gustai di tutto…ogni singola pietanza.
Finita la cena, (finalmente) il Primo Ministro si zittì di colpo e fece uscire tutti dalla stanza.
Quando fummo soli iniziò il discorso con una di quelle frasi che ti fanno salire un brivido appena le senti: “Devi sapere…”.
Così iniziò a raccontarmi di come fosse il regno e di come venisse governato dai miei genitori…
Quindi giunse al punto, ossia…i miei genitori erano stati ASSASSINATI.
Ripensai a quella parola che mi stava rimbombando in testa e non potevo crederci, chi poteva essere così subdolo e crudele da uccidere…
Pensai e ripensai finché la voce di Jonathan non divenne talmente alta da non poter essere ignorata, quindi destai attenzione alla sua ‘’storia’’.
<< i tuoi genitori ti hanno avuto come tu ben sai molto giovani , ed erano anche appena diventati re e regina di questo regno quando una notte vennero uccisi, non si sa ancora oggi chi sia stato il colpevole, ma si ipotizza sia stato un complotto tra gli altri regni ed è per questo che vi è attualmente in atto una guerra; anche se gli altri regni negano questa colpa noi qui siamo sicurissimi che siano stati loro, non abbiamo alcun dubbio. Erano dei bravi sovrani, però c’era qualcosa o qualcuno che non li voleva al potere, temevano forse che ci sarebbe stata troppa pace in questo mondo se il loro regno sarebbe andato avanti e quindi vennero uccisi; pensammo che foste tutti morti finché venni ritrovata tu, ti accudimmo e ti facemmo crescere però poi per la tua incolumità ti cancellammo la memoria e ti facemmo adottare da una delle tante famiglie ‘normali’ così che non ti trovassero; però adesso il tuo regno ti ha richiamato a se, per prendere il tuo posto sul trono! Questo è tutto quello che devi sapere…inoltre beh diciamo che i reali hanno diritto a portare al collo il simbolo reale: ogni reale ha la propria collana che ovviamente funziona solo se colui o colei la ha indosso…alla nascita tu ti sei legata al ‘turchese’, una pietra che trasmette tranquillità e calma, ma anche vigor d’animo e sincerità. Questo è tutto principessa, io e gli altri saggi abbiamo deciso che il regno ha bisogno di una nuova regina finalmente e domani avverrà la cerimonia dell’incoronazione, inoltre la sua collana la ritroverà sul comodino, adesso la prego di andare nella sua stanza a riposarsi che domani la attende una faticosa giornata>>.
Io feci come per rispondere ma venni anticipata da Jonathan come sapesse che avessi voluto dire: - niente ma lei è prontissima per diventare regina- non potei replicare e quindi seguì i suoi consigli.

Rientrai in stanza e…ero stanchissima, mi cambiai e misi la camicia da notte; ero stanca.
Mi sdraiai nel letto e mi rilassai, poi pensai a quanto fosse strano Jonathan e a come facesse ad anticipare sempre i miei pensieri, ero assillata da questo pensiero, ma non ero tempo per pensarci ora, mi dovevo riposare. Chiusi gli occhi e ad un tratto mi ritrovai in un sogno…. C’era Jonathan però era molto più giovane, era insieme ad altri 9 personaggi, ‘che strano’ pensai. All’improvviso la scena si evolse poiché di uno di essi si fece avanti e disse: ‘Agiremo stanotte, a colpo sicuro, nessuno se lo aspetta e non dobbiamo lasciare tracce. Se uno venisse scoperto non dovrà mai e poi mai confessare il nostro piano! ok? E per i 10 regni….uccidiamo i sovrani!’. Io ero esterrefatta, sembrava così reale, così vero, ma ero sicura di star lavorando di fantasia, ma…ma sembrava così vero…ma Jonathan non poteva aver ucciso i miei genitori perché era troppo…come dire troppo ‘damerino e servizievole’ per poter fare tutto ciò.
Dai Violetta non darti strani filmini in testa, forza andiamo a vedere che succede…
Hey! Ma che succede? Qualcuno mi chiama, no! ma che dico mi sto muovendo da sola, no no mi stanno portando via, ma io non mi sto muovendo…
Mi svegliai.
Ma era un sogno! Hey! Ma che succede? Aprii la bocca ma avevo un fazzoletto che non mi permetteva di parlare ed ero legata? Come legata…non è possibile…
Mi rassegnai e feci finta di essere svenuta quando sentii una voce che…ma…ma era una voce simile a quella di Jonathan! Era lui! Mi stava portando fuori dal castello passando per il sotterraneo! Ma che voleva fare?!?
Arrivammo in una radura era bellissima ma di notte faceva davvero paura! Mi posò a terra, quindi mi svegliai e quando si fu voltato gli urlai: -Hey tu! Perché mi hai portato qua?!- e lui rispose: -per abbandonarti qua o preferisci morire? Eeh se non vuoi morire non cercare di tornare al castello anche perché per chi non la conosce questa radura è una specie di labirinto, non riusciresti mai ad uscirne- quindi mi presi la testa tra le mani e quando la rialzai per rispondere lui non c’era più, mi aveva lasciata sola, capite? Sola laggiù! In quella radura bellissima ma allo stesso tempo spaventosa! Mi ricordai di aver indossato prima di dormire la mia collana con la pietra turchese, la strinsi e mi fece immediatamente tranquillizzare e pensare. E fu in quel momento che misi insieme i pezzi del puzzle e capii che era stato lui a uccidere la mia famiglia! Lui sapeva la storia, lui era sempre stato lì, lui voleva la guerra! E’stato lui!

Ultima modifica di marymaryangel (2013-07-09 15:20:02)

Mi iscrivo come principessa delle nevi...(se è possibile)Intanto ecco la scheda...


Nome:Ice
Cognome: Beltràn
Età:14 anni 15 la notte tra il 31 dicembre e l'1 gennaio
Provenienza:Spagna ma attualmente vive in Italia con la madre Grace e la domestica Ramona.
Storia:Ice è nata la notte più fredda di quell’anno, tra il 31 dicembre e il 1 gennaio, a mezzanotte in punto, non un secondo in più, né uno in meno.E' questo il motivo del suo nome Ice,Ghiaccio.Quando i genitori di Ice si lasciarono  ella insieme alla madre andò a vivere in Italia in una piccola casa vicino alla mare.La sua infanzia fu un po' dura, data la mancanza di una figura paterna nella sua vita ,anche se la madre Grace fece il possibile per occupare anche quel ruolo. A nove anni Iniziò a frequentare una scuola di musica poi compiuti gli 11  scopre la sua vera passione Il disegno.Da quel giorno iniziò a scendere in spiaggia  e a disegnare i magnifici panorami ...Lei adorava abitare in quella piccola graziosa e ben arredata casetta di legno con un'immenso cortile dove ogni giorno piantava un tipo di pianta diversa(strana passione dato che lei è la principessa delle nevi)...Ice è figlia unica ma vorrebbe avere un fratellino.Ella  dato il suo carattere freddo e il fatto che è chiusa non ha amiche e l'unico modo che ha per esprimersi è il disegno...Però questa è Ice  e vuol dire che se non ha ancora amiche, non ha ancora trovato persone che la apprezzano per quello che è e dovrà aspettare ancora..
Carattere:Ice è molto impulsiva ,chiusa e allo stesso tempo molto negativa .Quando si affeziona a qualcuno fa di tutto per proteggerlo e tenerselo stretto.
Descrizione fisica:Ice è alta,magra.I suoi genitori la soprannominano Bianca neve perchè ha la carnagione chiarissima i capelli neri come gli occhi profondi e le guance rosate...Ha un nasino piccolo e le labbra carnose rosse rosse...
Particolarità:Voglia a forma di cuore dietro il collo,ha un ciuffo bianco nei capelli e ha una passione per il disegno.
Immagine:
Regno:

Ultima modifica di luix02 (2013-07-13 14:26:03)

Perfetto ;) poi aggiungo la scheda.