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xxfiorexx
+2 da Natsumi =) sei bellissima
07/03/2013 à 10:59:15
dollmabby
Ciao! +2 da MABBY! Kiss ^^
03/03/2013 à 22:42:06
baby-rocky
Se hai un amico và spesso a...
24/08/2011 à 15:23:23
stella890
+2 bellissima
22/08/2011 à 22:36:22

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tatty ha 0 punti di bontà.

tatty
Livello
31
Veterinaria
Flash

Ragazze, grazie mille per avermi votato! Siete tutte fantastiche! Sono già a 1000 voti! GRAZIIIE!

Grazie mille a Mamy89!

 

Mi sono appena resa conto di aver fatto una presentazione scadente e scarna, quindi ne faccio subito una nuova per farmi perdonare.

Mi chiamo Lisa e ho 19 anni. La mia passione è scrivere. Appena ho un minuto di tempo è quello che faccio: tentare di scrivere romanzi. Per questo motivo sono quasi sempre in linea dappertutto.

Finora ho concluso tre storie, di cui una sola mi sta particolarmente a cuore e si intitola "Indelebile". Sono orgogliosa delle 220 pagine che la compongono e spero un giorno di poterla pubblicare come romanzo; non tanto per i soldi che potrei ricavarne - che a dire il vero non mi fanno schifo - quanto per il messaggio che mi piacerebbe poter passare attraverso quella vicenda.

Per il resto non c'è molto altro da dire su di me, se non che abito in un paese sperduto dove per strada si trovano gli asini e i caprioli. Amo gli animali, infatti ho un gatto di nome Midnight che mi diverto a imboccare un croccantino alla volta quando non ho nulla da fare, ovvero spesso.

Single e odio tutti coloro che dicono di essere "fidanzati" senza che vi sia una reale data di matrimonio fissata. Odio tutti i nomignoli idioti con cui gli innamorati si chiamano, perchè il nomignolo unico e solo che il mio ragazzo avrà quando ne avrò uno sarà quello che sentirò di dovergli dare, nascerà dal mio cuore insieme al mio sentimento.

Per quanto riguarda il mio aspetto fisico non c'è nulla da dire. Sono una ragazza abbastanza normale. La mia statura è circa un metro e sessantasei, ho i capelli castani, che ora ho tinto di rosso senza un preciso motivo, ho gli occhi verdi quando c'è bel tempo e nocciola se piove.

Per il resto, io sono una ragazza poco normale.

Odio guardare troppa tv, amo leggere troppo e passo i miei pomeriggi a scrivere miriadi di parole che forse nemmeno nessuno leggerà mai, ma sono felice così.

Sogni ne ho troppi e si sa, chi ha troppi sogni finisce con il non farne avverare nessuno, ma io ci spero sempre almeno un po', giusto per quelli che mi premono di più, il resto è di troppo.

Amo gli eccessi e non ho mai una via di mezzo. O bevo fino a star male o non lo faccio affatto. O esco ogni dannato giorno o me ne rimango a casa sul divano a leggere.

Sì, l'ho detto, non sono una persona normale. {#hypn}

 

Tolgo il racconto perché mi sembra di averlo lasciato già abbastanza a lungo e non voglio annoiarvi (: così vi lascio qualcosa di nuovo, che ancora non ha letto nessuno. Non è nulla di particolare, ma spero sia carino e vi possa lasciare qualcosa.

I tuoi sogni sono polvere di stelle.

 

Caro lettore del mio blog, oggi, visto che ho ritenuto di non avere sufficienti cose da fare ( non è vero, solo non avevo alcuna voglia di farle), ho deciso di raccontarti una storia. A dire il vero questa storia, se raccontata in ogni suo minino dettaglio, potrebbe risultare pesante e noiosa, così ho pensato di renderla più leggera tranciando letteralmente le parti che non ti porterebbero alcun beneficio dopo averle lette.

Inizio quindi parlandoti di me.

Io mi chiamo Lisa e sono della classe 2° B. Ho diciannove anni e ho un sogno grande, immenso, che è quello di diventare scrittrice di romanzi. Io ci provo, ma quel che faccio non basta mai; ma non smetterò mai di provare.

Tu l’hai mai provata questa sensazione, caro lettore? Quella di essere solo un minuscolo pezzettino di qualcosa che non ha identità? Di essere una briciola dispersa in un mondo talmente grande da travolgerti solo pensando di farne parte?

A me mai. Non è capitato mai prima di oggi.

Io ho un diploma di quattro anni di scuola professionale; l’ho conseguito nel 2009 e là, in quella scuola, io ero la migliore, ero la professionista promettente che fa progetti da un milione di euro.

Vuoi sapere che cosa sono diventata l’anno scorso, quando ho iniziato la prima superiore insieme ai miei compagni?

Una primina. Una che della vita non conosce niente; e sai qual è la cosa davvero interessante? Che era davvero così, io non sapevo niente della vita e degli schiaffi forti come bastonate che spesso essa ti tira.

La vuoi sapere un’altra cosa, caro lettore? Forse è una di quelle cose che a quelli come me sembra essere una rivelazione mistica Buddista, ma in ogni caso, visto che ci sono, io te la svelo comunque.

Chi ti ferirà a morte, chi ti squarcerà l’anima, chi ti deluderà e chi deluderai di più, chi ti dirà che fai schifo e che non basti mai, che non vali niente, chi ti farà capire che non fai mani abbastanza, sono le persone che ami, le persone per cui moriresti, quelle per cui venderesti la tua anima.

Loro sono le prime persone che da te non riceveranno mai abbastanza, che non si accontenteranno mai, sono quelle persone le cui sole parole hanno il potere di ammazzarti; perché la verità è che non siamo mai abbastanza per nessuno, nemmeno per noi stessi.

Sì, perché tu corri, corri, corri, corri e corri ancora ma non arrivi mai da nessuna parte se stai ad ascoltare il resto del mondo, quindi, se vuoi un consiglio, ascolta il mio, che arriva da una persona che non ti conosce e che non sa nemmeno che faccia hai o che capelli porti: non ascoltare mai il mondo.

C’è una voce dentro di te che ti dice di uscire sotto la pioggia per sentirne l’odore? Be’, fallo caro mio, perché queste sono le cose per cui vale davvero la pena di vivere.

Hai un sogno grande, immenso quanto più può esserlo il cielo che è composto da fantastiliardi di atomi? Bene, seguilo. Fa di tutto, anche di più, per seguirlo, per fare in modo che esso si avveri. Fottitene del mondo che ti addita e giudica e anzi, ridigli in faccia, perché quel mondo, quelle persone che fanno parte del mondo, non hanno capito niente.

Tu sei tu e nessuno potrà mai essere te, ricordalo.

Hai quattordici anni e piangi perché qualcuno ti prende in giro o ti ferisce? Bene, da oggi non piangerai più. Guarderai in faccia chi ti dice “grasso” e scoppierai a ridere, gli dirai “sì, hai ragione, ma io sarò qualcuno” e ti girerai e te ne andrai, lasciandolo con la sua scarsa intelligenza e voglia di essere o diventare qualcosa.

Hai diciotto anni e devi scegliere l’università che dovrai frequentare e non hai la benché minima idea di cosa scegliere?

Bene. Sai cosa devi fare? Prenderti tempo. La tua vita è un mucchio di tempo, prenditi quello che ti serve per capire cosa vuoi essere per il resto della tua vita, perché, come ho già detto, essa è davvero un mucchio di tempo, e quando lo avrai capito, fallo. Fa solo quello che ti senti per come ti senti, perché quello è ciò che conta davvero.

La gente ti guarderà sempre dall’alto al basso e ti giudicherà sempre finché potrà, ma tu non devi lasciarti scoraggiare mai, d’accordo? Promettilo a te stesso. Tu sei un vincente. Tutti noi lo siamo, dobbiamo solo imparare a capire in che cosa siamo i migliori.

Ora, vorrei concludere dicendo una mia speranza, forse vana, forse no, ma che nutro dal più profondo del mio cuore.

Spero che le mie parole ti siano state utili e non solo una perdita di tempo. Spero che i tuoi sogni si avverino proprio come voglio che si avveri il mio e spero che tu, se soffri a causa di qualcuno, possa imparare a passarci sopra tenendo il sorriso sul tuo splendido viso, perché tutti noi siamo stupendi e non solo per il nostro invidiabile viso da bambola o per il corpo da modella, ma perché siamo vivi. Essere vivi ci rende splendidi e unici, esattamente come i nostri sogni.

Corri sognatore, perché non sarai mai solo; accanto a te troverai me e tutti coloro che leggendo queste parole vorranno mettersi a correre insieme a noi.

Buona corsa.

 

Di Lisa Elle, la Sognatrice.

 

Incubi d'amore.

 

Fuori pioveva, sai che novità! Sembrava che in quell'autunno, a cadere, non dovessero essere solo le foglie dagli alberi, ma anche milioni di gocce dal grigio tetto del mondo.

Quello scenario, quell'immagine del vento ghiacciato e funesto che a frustate abbatteva le foglie morte dagli alberi durante una pausa dall'incessante pioggia, quasi mi sembrava familiare. Era come una scena già vista, come se i soffi del vento li avessi già uditi da qualche altra parte, in quella stessa giornata.

Mi avvicinai al vetro appannato della mia stanza e rimasi a osservare come incantata. 

Una piccola e umana figura s'insinuò in quell'immagine come se fosse stata di troppo. Si era incastrata male, a malapena, nello scenario perfetto che tanto mi sembrava familiare, gradevole. Ma ormai adesso c'era e dovevo trovare un giusto posto anche a lei.

Era lontana e piccola, solo una sagoma nera, e faticavo anche a darle un sesso, un volto, un dettaglio in più. Al momento era solo una personcina piccola e infreddolita, appoggiata al tronco della quercia ormai spoglia, le cui ultime foglie danzavano tremolanti sui suoi fragili e sottili rami scossi dal vento.

Ecco, avevo capito. Quello scorcio di vita, quel triangolo di natura, era il mio stato d'animo; era la sembianza che avrebbero avuto i miei sentimenti in quel momento se li avessi dovuti rappresentare con un disegno.

Dentro di me imperversava l'autunno. Una stagione colorata e vivace, sì, ma che porta inevitabilmente al gelido inverno.

Quella personcina, adesso che ci pensavo, era molto adatta per rappresentare i miei sentimenti, perché lei era tutto ciò che mi mancava per essere in primavera.

Lui.

Quella personcina senza sesso e volto era il mio desiderio e potevo tras arla in ciò che volevo. Potevo metterle sul viso in e le sembianze di chi avessi voluto ed io scelsi lui, dal volto sottile e pallido i cui verdi occhi mi ricordano l'erba primaverile dopo un temporale tiepido.

Quella personcina distante, poggiata al tronco della forte quercia, per il mio cuore infreddolito, era Lui, l'unico per cui valesse e fosse sempre valsa la pena struggersi un po', soffrire e pensare che la pioggia è l'immagine terrestre del nostro dolore.

Lui.

L'avrei urlato alla pioggia se fosse servito ad averlo davanti in tutta la sua imperfetta perfezione.

L'avete mai trovata voi quella persona che, qualsiasi cosa vi dica, non smetterete mai di desiderare, di amare, di sognare e sentire vostra?

L'avete mai provato quel sentimento immenso che vi fa venire voglia di uscire dalla vostra calda stanza per correre in mezzo alla neve alta senza scarpe e senza giacca, perché dentro siete infiammati da qualcosa che nemmeno riuscite bene a identificare?

Io sì. Io fissavo quella sagoma lontana e sognavo che, se mi fossi avvicinata, avrei potuto distinguere sul suo volto quel sorriso storto e un po' sornione, quelle basette lunghe e quella dannata cresta che lo aveva reso ancora più perfetto, ancora più Lui, ancora più giusto e vero.

Uscii, dovetti farlo, non avrei potuto passare ancora un minuto ad aspettare che quella piccola figura svanisse dal nulla da cui era comparsa senza essermi assicurata che non fosse stato Lui.

Uscii nel freddo autunnale senza giacca, con le pantofole, desiderando solo avvicinarmi al tronco per poter vedere il viso dello sconosciuto.

Dal cielo caddero di nuovo delle gocce, dapprima rade, poi sempre più insistenti e fitte.

Ma non mi avrebbero fermato.

La personcina era ferma, non si muoveva, sembrava aver fissato su di me quel suo piccolo sguardo che non riuscivo a cogliere.

Sulla sua testa niente cresta però, sul suo pallido viso niente occhi verdi, sulle sue labbra troppo carnose niente sorriso sornione.

Quella persona non era Lui.

La delusione mi colse di sorpresa come un mal di gola in pieno agosto.

La pioggia imperversava ed io non capivo se il mio volto era bagnato da essa o dalla delusione che mi sgorgava dall'anima verso l'esterno.

Quella personcina che non era Lui se ne andò, lasciandomi sul viso un ultimo impietosito sguardo.

Un lampo illuminò il cielo ingrigito ed il suo frastuono mi fece vibrare dentro.

L'elettricità del mio corpo si mosse e sotto la pioggia iniziai a danzare.

Che importa se lui non mi avrebbe mai amata? 

Che importa se dopo l'autunno arriva il gelido inverno?

Che importa che il fulmine cadendo sulla terra avrebbe potuto uccidermi?

Niente. Niente e niente.

Sotto la pioggia avrei danzato. Avrei atteso il passaggio dell'inverno e l'arrivo della tiepida primavera. Avrei atteso l'arrivo di qualcosa o qualcuno che mi avrebbe amato.

Lui non era sostituibile, ma forse, se avessi aperto gli occhi e smesso di sognare, se mi fossi svegliata, avrei capito che la mia tristezza era infondata, perché in quell'uggioso pomeriggio di novembre, mentre fuori dalla mia stanza pioveva, io ero addormentata tra le braccia di Lui, che con l'alito di fumo mi baciava con dolcezza la fronte, cullandomi nel mio più grande incubo, ovvero un mondo in cui il suo amore non fosse tutto per me ed il mio tutto per lui.


Ti amo Emme.

 

Grazie mille a Merylu per la bellissima immagine ^-^

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Grazie mille alla gentilissima Merylu per le splendide immagini! <3

 

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33 Anni Donna Da qualche parte
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Non ce l'ho.. Nulla se possibile ;P Buffy Scrivere


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